quello che non vedi mai, ma c’è

Per me rimane un enigma. Perché la grande musica barocca, intessuta di malinconia, è così affascinante? Perché certe fughe di Bach evocano una vertigine, una sensazione d’abisso verticale? Perché una canzone di Amalia Rodrigues è così intrisa di malinconia, che ti agguanta e non ti lascia, fino all’ultima nota?

La musica, quando ti piace, è sempre comunque un enigma. Una finestra che si affaccia sul lato sconosciuto dell’orizzonte, quello che non vedi mai, ma c’è. La musica è un enigma, anche chi conosce ogni piega del pentagramma non puo’ spiegarne fino in fondo la suggestione.

Informazioni su diegod56

meno scrivo, meglio è
Questa voce è stata pubblicata in ironia culturale, musica classica e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

9 risposte a quello che non vedi mai, ma c’è

  1. poetella ha detto:

    non serve cercare sempre di capire…

  2. redpoz ha detto:

    mi pare Cioran disse più o meno che “senza la dittatura del concetto, la musica avrebbe soppiantato la filosofia”

    • diegod56 ha detto:

      la filosofia non puo’ essere rimpiazzata, perchè viene «prima» di ogni forma di pensiero; la musica però non puo’ certo esser rimpiazzata dalla filosofia, anche se le due di certo, fra loro, si vogliono bene

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.