Tentiamo, in poche righe, di spiegare il pensiero del filosofo Alberto Giovanni Biuso.
Essenziale è definire cos’è la mente. Non è il cervello, anche se questa struttura biologica ne è un supporto fondamentale, ma non l’unico. La mente è un accadimento, un processo che si manifesta sul supporto fisico. Un po’ come una poesia non è la pagina su cui è stampata e non è neppure le parole che la compongono, ma è un evento originale, concettualmente autonomo, che dal supporto emerge. In questo processo è coinvolto il corpo nella sua totalità, attraverso lo stretto scambio bidirezionale di informazioni con la struttura cerebrale. La mente va definita corpomente, perché il processo include il corpo e senza di esso non potrebbe innescarsi. L’altro elemento costitutivo è il tempo, che non è semplicemente la scansione dell’orologio, ma è consapevolezza essenziale, in quanto l’evento mentale, per scaturire, necessita d’essere intessuto di temporalità. La nostra coscienza si innerva del passato, senza il quale non sapremmo di essere, e dell’aspettativa del futuro, senza la quale saremmo senza vita, morti. La mente è temporale, altrimenti non puo’ scaturire.
Da queste premesse derivano molte altre considerazioni, come ad esempio sulla parte di mente in cui confluiscono ambiente e linguaggio, o su come, nonostante la mente sia un centro isotropo, l’«io» sia entità assai sfuggente, di dubbia esistenza. Ma in questa super sintesi, ci fermiamo qui.
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Meta
adoro Biuso e il suo “grumo di tempo incarnato con coscienza di sè”
grazie, mi fa piacere davvero che lo apprezzi, un grande filosofo (e anche poeta),
in effetti questa mia paginetta sarebbe da aggiornare, ma rimane sempre utile