Parliamo di Culi. In effetti stamane, sul bus che mi riporta agli appartati muri dopo una notte a custodir vecchiette (le si fan durare, in relazione alla bontà della pensione), mi ha quasi schiacciato. Non ch’io disprezzi le femminee morbidezze, ma la signora sudamericana avrebbe necessitato un doppio sedile, uno per natica. E invece due sedili erano del tutto inadeguati al mio già non esile corpo mortale (l’anima l’ho raffinata, per il corpo ci vorrebbe una dieta, ahinoi) schiacciato dalla sontuosa forse d’Ecuador. Vengono dall’altra parte del pianeta, osservarle e unire in sintetica icona mentale emisfero australe del mondo ed emisfero posteriore della simpatica madame è inevitabile. I sedili son calibrati su natiche standard, ma si sa che i designers son magri, quasi sempre a dieta, eleganti quanto basta per le mogli benestanti che permettono, in genere, di viver d’arte. Ma i culi veri, nulla hanno in comune con quelle asciutte natiche da benestante. Ma è il bello dell’autobus, ed io amo la miscela dell’alta e bassa gente.
Commenti recenti
- diegod56 su solo chitarra, senza orpelli
- marcello comitini su solo chitarra, senza orpelli
- diegod56 su se il cuore avesse coscienza si fermerebbe
- Luigi Maria Corsanico su se il cuore avesse coscienza si fermerebbe
- diegod56 su Wanderlust
- Paolo P. su Wanderlust
- diegod56 su due paroline per l’anno nuovo
- diegod56 su due paroline per l’anno nuovo
- Paolo Popof su due paroline per l’anno nuovo
- Elena Delle Selve su due paroline per l’anno nuovo
- diegod56 su due paroline per l’anno nuovo
- Luigi Maria Corsanico su due paroline per l’anno nuovo
- Luigi Maria Corsanico su due paroline per l’anno nuovo
- diegod56 su così mi distraggio un po’…
- Luigi Maria Corsanico su così mi distraggio un po’…
Meta
Solo tu potevi descrivere con tanta grazia, la sovrabbondanza posteriore. Lode!
grazie dolce Princy, hai compreso, come sempre, le mie intenzioni e il mio stile