Natiche australi

Parliamo di Culi. In effetti stamane, sul bus che mi riporta agli appartati muri dopo una notte a custodir vecchiette (le si fan durare, in relazione alla bontà della pensione), mi ha quasi schiacciato. Non ch’io disprezzi le femminee morbidezze, ma la signora sudamericana avrebbe necessitato un doppio sedile, uno per natica. E invece due sedili erano del tutto inadeguati al mio già non esile corpo mortale (l’anima l’ho raffinata, per il corpo ci vorrebbe una dieta, ahinoi) schiacciato dalla sontuosa forse d’Ecuador. Vengono dall’altra parte del pianeta, osservarle e unire in sintetica icona mentale emisfero australe del mondo ed emisfero posteriore della simpatica madame è inevitabile. I sedili son calibrati su natiche standard, ma si sa che i designers son magri, quasi sempre a dieta, eleganti quanto basta per le mogli benestanti che permettono, in genere, di viver d’arte. Ma i culi veri, nulla hanno in comune con quelle asciutte natiche da benestante. Ma è il bello dell’autobus, ed io amo la miscela dell’alta e bassa gente.

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meno scrivo, meglio è
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2 risposte a Natiche australi

  1. Solo tu potevi descrivere con tanta grazia, la sovrabbondanza posteriore. Lode!

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