Un viso che qualche anno fa era sicuramente grazioso. Appoggiata alla ringhiera esterna del multisala, osserva il cielo banale della periferia. Non sta aspettando nessuno, chi aspetta guarda l’orologio, lei no.
Nessun giorno è più crudele della domenica, il giorno che non riesce a camuffare le solitudini. La domenica pomeriggio è spietata nel mettere a nudo le solitudini.
L’autobus scodella un nugolo di ragazzine giocose, quasi donne, quasi bambine. Per loro la solitudine è lontana, ragazze godetevi questo tempo che fuggirà in fretta. La donna sola è ancora lì, io agguanto il bus per tornare a casa. Nessun giorno è più crudele della domenica.
Per alcuni ogni giorno ha la solitudine della domenica,
ciao Marcello carissimo, che piacere un tuo commento; sì hai ragione, però forse la solitudine, che pure abbraccia tutti i giorni, la domenica appare più evidente, più desolata
Grazie della risposta, carissimo Diego. Sì è vero la domenica fa da risonanza all’apparente felicità degli altri e acuisce il senso di solitudine. Non c’è scampo a questa condizione. E del resto pensare che la felicità degli altri è solo apparenza (se gli altri pensassero si scoprirebbero soli in mezzo alla gente) sembrerebbe un modo per consolarsi.