Un componimento di Marcello Comitini, che cerca d’afferrare in termini poetici la musica, nella lettura dell’amico Maria José.
Il testo ricrea, con le parole, il salire e scendere, il dispiegarsi e ripiegarsi della musica, o per meglio dire del suono quando è musica. Una forza lieve ma fortemente evocatrice, corporale e spirituale in una sintesi che, spesso, incanta e svela, nel senso preciso del verbo.
Grazie, Diego. La tua presentazione di questa lettura è impeccabile e mi lusinga. Hai penetrato il senso e il ritmo di questi versi, con precisione e grande sensibilità. Grazie di cuore!
grazie a te, caro Marcello; ed entrambi dobbiamo dire grazie a Maria José (che ti fa conoscere e scoprire)
Anche questa tua risposta, caro Diego, svela la sensibilità del tuo animo.Hai perfettamente ragione: Luigi mi fa conoscere ma soprattutto aiuta i lettori a comprendere il senso dei miei versi. Per capirli ci vuole educazione alla poesia e molti ne sono privi. Luigi spalanca loro le porte della comprensione e della sensibilità.
Grazie infinite, caro Diego! Hai sempre una profonda lettura dei versi di Marcello.