Vento teso di grecale. Sembrava non dovesse andar via l’estate, come un ospite a cena che s’attarda e vorresti dormire. Cielo blu metallico, rade nubi laggiù sulla linea del mare, oltre le gru, giganti che non si possono fermare. Cosa rimane di quel che siamo stati? Già, come ogni fine estate, inizia la tessitura ingannevole dei ricordi. Nulla siamo se non quell’ipotesi traballante che definiamo noi stessi. Il vino rosso, ora che fa più freddo, aiuterà a ricordare e, ma in fondo è lo stesso gioco, a dimenticare.
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Meta
Buono il vino rosso…
incantevole malinconia
grazie G.