L’orologiaio e il vecchio signore [P. D’Ascola]

D’Ascola si è fatto meno glaciale, più propenso ad una garbata e composta tenerezza. Certo un uomo anziano è tutt’uno col suo vecchio orologio. Gettarlo via se si rompe è troppo simile a gettar se stesso dalla finestra del quarto piano. Evocativo, autentico, il richiamo allo sguardo notturno sulle vecchie lancette, verificando se l’anziana moglie respira (tutti i giorni son buoni, ma soprattutto le notti, dopo una certa età); poi lo scambio col vecchio orologiaio, quasi sia lui a prendersi in carico lo svanire. L’immagine del falco che torna al braccio è un bel sussulto d’ultima fierezza. Certo il tempo, l’enigma tutt’uno con l’esserci. Ma qui è il modo di raccontare, che voglio sottolineare.

L’ElzeMìro – L’orologiaio e il vecchio signore

 

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3 risposte a L’orologiaio e il vecchio signore [P. D’Ascola]

  1. Luigi Maria Corsanico ha detto:

    Ho letto con vero piacere il racconto breve (ovviamente non ad alta voce….) Grazie!

    • diegod56 ha detto:

      Un buon esempio di scrittura ben cesellata, diciamo di stile. Grazie caro Luigi Maria, ovviamente ti si ascolta sempre volentieri…

  2. dascola ha detto:

    Grazie di rimando gentile lettore. D’Ascola

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