La bellezza è umana, ineludibile, aspirazione. Ha radici filogenetiche, più che culturali. Quel che stupisce è come l’amore per il colore, la decorazione, il segno ipnotico che attrae, sia una costante d’ogni posto ove gli umani, anche faticosamente, han vissuto i propri giorni. Arte è una parola colta, talvolta appare alla bellezza inimica. Bellezza invece è un’esperienza più arcaia d’ogni antico segno. Da lì si parte e lì, alla fine, si deve tornare.
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Meta
Ah, la Bellezza!
con la «B» maiuscola, cara Poetella
Sempre!
Il nostro Maestro Platone.
certo, Platone, carissima; però a te che sei una dottoressa in filosofia, chiedo: non è che Platone configurasse una bellezza ideale, dalla quale le forme artistiche erano comunque ancora lontane? Quindi una bellezza non presente, ma mancante nei manufatti materiali?