recensione di “Un uomo che dorme” di Georges Perec

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meno scrivo, meglio è
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Una risposta a recensione di “Un uomo che dorme” di Georges Perec

  1. graziano ha detto:

    Un libro che consiglierei è l’ ultimo che ho letto: “L’ uomo che dorme” di Georges Perec, edizioni Quodlibet.
    Testo scritto alla seconda persona singolare appare come una sorta di diario in cui lo studente protagonista, parente prossimo dei Bartleby di Melville e Oblomov di Goncarov, parla a se stesso, registrando i segnali di una vita a metà tra sogno e realtà, una vicenda esistenziale minima e totalizzante esperita per sottrazione da osservatore che insegue la quotidianità come “cosa tra le cose”. Immerso in questa anonima dimensione aspetta kafkianamente “che la pioggia cessi di cadere”, vaga per le strade i giardini i cafè ed i musei di Parigi estraneo a tutta la solitudine che lo circonda, conquistando così la sola libertà che gli resta, quella concessa dalla lentezza di chi ha perso la vanità di vivere nella e per la società dei consumi, “cosa tra le cose”.
    Buona lettura.

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